giovedì 31 maggio 2012

Ascolta il cuore

Gli auricolari del telefonino che si trasformano in uno stetoscopio. Succede nel Quebec, in Canada, nell’ambito di una campagna lanciata dall’Agenzia di Sanità e che si sviluppa nelle pensiline delle fermate degli autobus localizzate nei paraggi delle scuole superiori. Lo strumento è un poster che raffigura un giovane dal cui petto scoperto spunta un jack al quale collegarsi per ascoltare i battiti rivelatori di una cardiopatia e un messaggio che invita i giovani ad intraprendere la carriera medica per contribuire a salvare vite umane.


mercoledì 30 maggio 2012

Amore sincronizzato

Le femmine di coccinella possono tirar dritto fino a nove ore di fila e i maschi sono in grado di avere tre esplosioni per ogni rapporto.  Con un simpatico spot di 50 secondi (dimensioni decisamente più umane) la Durex ha cercato di illustrare come un suo condom possa rallentare lui e far accelerare lei…Tagliando insieme il traguardo.

Cruciverba selettivo

L’enigmistica utilizzata per la selezione del personale. Per scremare i 200 candidati ad un’assunzione come copywriter, a Varsavia la JWT (una delle più importanti agenzie pubblicitarie del mondo fondata nel 1864 a New York) ha ideato un cruciverba a tema – pubblicato sulla più accreditata rivista di marketing della Polonia – che ha assolto le funzioni di un test saggiandone le conoscenze. Una volta completato, annerendo tutte le A che vi figuravano, lo schema rivelava un codice QR che dava accesso ad un contatto telefonico col direttore creativo con cui fissare un colloquio.

martedì 29 maggio 2012

Il tweet diventa musica

Utilizzando una complessa serie di algoritmi chiamata "sentiment analysis", Red Bull ha immesso in rete un sito che trasforma i “tweets” (minimo 20 massimo 160 caratteri) in musica. Per personalizzarli con basso e batteria gli utenti possono servirsi di un singolo o di un doppio cancelletto (# oppure ##). Ecco il link per chi vuole provarci:

lunedì 28 maggio 2012

Reggiseni in libreria

Wonderbra (“bra” per chi non lo sapesse in inglese significa reggiseno e “wonder” naturalmente è l’equivalente di meraviglioso) ha scelto in Spagna un singolare canale per commercializzare i suoi prodotti, piazzando degli espositori nelle librerie. L’aspetto esteriore della merce in vendita è in tutto e per tutto quello di un manuale ma una volta girate le copertine ci si trova di fronte a un reggiseno. I titoli? “Parla in pubblico con totale sicurezza”, “Recupera la passione” e “Come acchiappare una celebrità”.  

Titoli di coda


Per reclamizzare le sue crocchette il brand Eukanuba (di proprietà della Procter & Gamble, una multinazionale che ha il suo quartier generale a Cincinnati) ha applicato ai collari un dispositivo che aziona un led luminoso che fa apparire messaggi pubblicitari non appena il cane scodinzola. Con la partecipazione di Bruno, un dog-sitter di Mexico City, è stato poi girato un originale spot in un parco di Mexico City.

venerdì 25 maggio 2012

Il tuo nome sulla lattina

Una lattina virtuale di Coca Cola con impresso il nome di un tuo amico da condividere su Facebook pubblicandola sulla sua bacheca. È accessibile anche dall’Italia l’applicazione “Share a Coke”. Basta collegarsi al sito www.sharecoke.com.au e seguire le semplici istruzioni: un paio di clic e ci si connette col social network, appare la lista degli amici, si seleziona il prescelto e magicamente si crea la lattina virtuale personalizzata.
“Share a Coke” fa parte di una campagna in cui sono stati investiti oltre 5 milioni di dollari. Dall’autunno scorso negli scaffali dei supermercati australiani sono comparse 158 milioni di lattine o bottiglie in cui al posto del brand figuravano i 150 nomi più frequenti  del paese. In appositi chioschi è possibile far incidere gratuitamente quelli mancanti. E nel maxi cartellone di cui la Coca Cola è proprietaria nella centralissima King Cross di Sydney appaiono a turno e a caratteri cubitali le etichette con i nomi via via stampati.


giovedì 24 maggio 2012

Sushi, laser e affari a “rotoli”

Si chiama Hiroyuki Omino, ha 32 anni, da tre ha preso in mano ad Ibaraki – a nord di Tokyo – l’attività avviata dal nonno e da qualche settimana è riuscito a far parlare si sé i mass media di mezzo mondo. Grazie ad un’idea vincente in fatto di innovazione di prodotto elaborata e realizzata con l’agenzia di comunicazione I&S Bbdo.
Hiroyuki vende prevalentemente alghe, in particolare la “nori”, i cui foglietti tagliati e tostati vengono utilizzati per avvolgere e guarnire i rotoli di sushi. Il Giappone ne produce annualmente circa 11 milioni di pezzi ma il mercato dopo il disastroso terremoto e lo tsunami di un anno fa ha registrato una vistosa flessione. Come contrastare il calo della domanda? Trasformando con l’aiuto del laser quei foglietti in dei piccoli capolavori di design! Così l’Omino Seaweed Store li propone con cinque diverse incisioni: i modelli Sakura (fiori di ciliegio), Mizutama (gocce d’acqua), Asanoha (canapa), Kikkou e Kumikkou (rispettivamente guscio di tartaruga e di testuggine). E vanno a ruba: bruciato in pochi giorni l’intero stock messo in vendita al Katagami Style, un’expo in corso fino a domenica a Tokio (eppure erano offerti ad 840 yen al pezzo, all’incirca 9 euro).

mercoledì 23 maggio 2012

Che succede in bagno?

Con quattro telecamere nascoste nella toilette per signore di un albergo di provincia l’agenzia belga Duval Guillamme ha realizzato un singolare video per conto della De Opvoedingslijn, una linea telefonica di ascolto che fornisce suggerimenti e sostegno a mamme, papà e nonni alle prese con problemi educativi. Guardate un po’ cosa è accaduto.

Karaoke col "microfono etilometro"

Il Bar Aurora e il Boteco Ferraz, due frequentatissimi locali notturni di San Paolo in Brasile da tempo in prima linea nelle campagne contro la guida in stato di ebbrezza, hanno applicato al microfono utilizzato per il karaoke un etilometro. Così alla fine di ogni brano chi si esibisce vede comparire su un grande schermo il tasso alcolemico che ha nel sangue. In passato i due locali avevano utilizzato anche una candid camera per scoprire le reazioni dei clienti quando al loro arrivo si trovavano ad affidare la propria auto ad un parcheggiatore che si fingeva visibilmente ubriaco.

martedì 22 maggio 2012

Apparizioni erotiche

Da una decina d’anni la Axe, creatura della francese Fabergè rilevata nel 1989 dalla multinazionale Unilever, inonda il mercato con spot che puntano a dimostrare come i suoi deodoranti esercitino un’irresistibile attrazione. In buona parte dei paesi del Commonwealth i suoi prodotti recano il marchio Linx per una questione di copyright e in Australia c’è addirittura un sito ad hoc (Linxeffect.com.au) che decanta le supposte proprietà afrodisiache delle varie fragranze. Da qualche settimana per il lancio nel paese dei canguri della linea Anarchy è comparso su YouTube, nell’ambito della campagna “Scatena il caos”, un video definito come la prima pubblicità invisibile del mondo. Mostra una casa di Sydney le cui finestre sono state sostituite da speciali schermi Lcd. Le immagini che vi scorrono possono essere viste soltanto inforcando degli occhiali da sole polarizzati che vengono distribuiti ai passanti da una serie di hostess. Sempre a proposito di invisibilità, McDonald in marzo aveva piazzato in Canada un cartellone il cui contenuto appariva soltanto di notte se rischiarato dalla luce dei fari delle auto.

Carramba che scarpe!

Da domenica prossima e fino al 24 giugno, Calle Serrano a Madrid – la via dello shopping in cui si affollano le boutique dei marchi più prestigiosi – sarà occupata da 25 calzature femminili giganti. Sono state realizzate per promuovere l’edizione 2012 di Zapatos de España. Nel settore la Spagna è il secondo produttore europeo (il primo è l’Italia con una quota che sfiora il 50%) ed esporta in 140 paesi nel mondo.

lunedì 21 maggio 2012

Pompe "funebri"

Per i lancio in Australia della Nissan Leaf, l’auto elettrica della Nissan appena comparsa anche in Italia, l’agenzia Whybin Tbwa ha ideato e realizzato a Sydney una originale mostra convertendo 40 pompe per l’erogazione di carburante in altrettante installazioni artistiche tra cui una vasca per i pesci, una macchina per il caffè, una fontana d'acqua gigante, un orologio a pendolo e una mangiatoia per uccelli. Insomma, se davvero le pompe prima o poi spariranno, qualche idea su come potrebbero passare a "miglior vita"...
Premiata come auto dell’anno del 2011 e sul mercato dal dicembre dell’anno precedente, la Leaf ha attualmente un prezzo di listino di 38.500 euro. Nel mondo finora ne circolano poco meno di 30 mila esemplari. L’acquisto si può prenotare sul sito di Nissan Italia.

Quello che le donne non vogliono


In coincidenza con la “National Women's Health Week”, la settimana nazionale della salute femminile, la Sir Richard’s Company – un’azienda di Boulder nel Colorado fondata appena due anni fa – ha tappezzato New York con dei curiosi manifesti in cui compare pure una finestrella: è lo spazio vuoto per completare un’affermazione decisamente stravagante e quanto mai intima. Di che si tratta? Di dichiarare cosa non si vorrebbe mai introdurre in quella che Luciana Littizzetto ha ribattezzato la Jolanda. Già, proprio lì. Il termine inglese non ha bisogno di traduzione: la pronuncia è diversa ma la grafia è la stessa.
Il fatto è che la Sir Richard’s  produce profilattici e si vanta di averne immesso sul mercato una gamma ecologica ed equosolidale. I condom Sir Richard’s sono realizzati con metodi naturali senza l’aggiunta di sostanze chimiche, comprese glicerina e caseina. E in più sono totalmente biodegradabili.


La campagna della Sir Richard’s è giocata anche su un promo-video rintracciabile su YouTube in cui una serie di giovani donne fanno sapere cosa o chi considerano “off limits”. «Ho alcune regole base su ciò che non voglio ci finisca dentro» avverte la prima delle interpellate. Nel repertorio delle risposte che seguono c’è chi ha messo al bando gli artisti di strada, i politici, i collezionisti di spade da samurai, i pasticcieri, i maghi e perfino un malcapitato barista, citato per nome (tal Jeremy del “Sancho’s”).
Utilizzando i commenti su Facebook e i “cinguettii” su Twitter, la Sir Richard’s si ripromette di stilare e condividere una sorta di “disciplinare”. In palio anche un premio per chi offrirà i contributi più signicativi: una fornitura di preservativi per un anno. Un anno? A voi quanti ne servirebbero?

sabato 19 maggio 2012

Parate sulla chiatta

Si è ritirato a 41 anni, il 28 maggio 2011, dopo la finale di Champions persa dal suo Manchester United a Wembley contro il Barcellona. Alla Juventus non ha lasciato grandi ricordi ma in patria Edwin Van der Sar è una leggenda. In carriera ha parato spesso rigori decisivi (dagli undici metri rimase imbattuto per quasi due stagioni, dal 26 dicembre 2006 al 26 aprile 2008) e l’Adidas l’ha ingaggiato per un singolare tour da cui è ricavato un bello  spot girato sui canali di Amsterdam. Ha già oltrepassato le 400 mila visualizzazioni su YouTube.

venerdì 18 maggio 2012

Ricetta vincente

Un software installato in 100 registratori di cassa è bastato a far esplodere con un incremento del 44% le vendite di vasetti e tubetti di maionese Hellmann’s in una catena di supermercati di San Paolo in Brasile. La maionese Hellmann’s ha una storia secolare. Comparve agli albori del secolo scorso a New York. Uscì dalle mani della moglie di Richard Hellmann, un immigrato tedesco che nella Grande Mela aprì un negozio di specialità gastronomiche. Oggi il marchio appartiene all’Unilever.
Il software che ha dato uno straordinario impulso agli acquisti è stato messo in campo dai creativi brasiliani della Ogilvy & Mather ed applicato alle casse dei supermercati StMarche a partire dallo scorso 19 marzo. Come sotto i lettori ottici passa una confezione di Hellmann’s sugli scontrini fiscali viene stampata una delle tante ricette che, in combinazione con altri prodotti che figuravano nel carrello, si prestano ad essere valorizzate con l’aggiunta di maionese.  

giovedì 17 maggio 2012

Business in ballo

Mamma Kristina e papà Peter sono due ballerini professionisti ed hanno fatto man bassa di titoli mondiali ed europei. Ma a dare una risonanza planetaria alla loro scuola di ballo è stato il figlioletto di due anni, William Stokkebroe, un frugoletto biondo. Tutto merito di un video inserito su YouTube lo scorso 15 marzo che in una settimana ha raggiunto i 5 milioni di visualizzazioni e in questi due mesi ha oltrepassato quota 12 milioni. Buon sangue non mente e il piccolo William, a dispetto della tenera età, ha incantato il popolo del web ballando “Jail House Rock” (il rock della prigione), un motivo portato al successo nel lontano 1957 da Elvis Presley e poi rispolverato nel 1980 dai Blues Brothers.
I coniugi Stokkebroe vivono a Risskov, un quartiere di Aarhus, che è una delle principali città della Danimarca. La loro scuola di ballo si chiama Studio 43 Dancesport . Gli Stokkebroe firmano anche una linea di attrezzature professionali per danzatori, in particolare calzature, commercializzate attraverso il marchio di shop online Dance Pro. L’ultima creazione è griffata “William”, in onore dell’enfant prodige di casa che qualche giorno fa ha anche concesso la sua prima intervista alla tv nazionale danese. Su YouTube lo si può vedere in azione pure in un secondo video in cui si produce in un paso doble e che si è attestato sulle 350mila visualizzazioni.

mercoledì 16 maggio 2012

Facebook, il ranking dei brand

Facebook è ormai diventato il termometro della popolarità di un prodotto o di un marchio e negli Usa in proposito si stilano anche classifiche settimanali. Il made in Italy è decisamente ben rappresentato e in base all’ultimo aggiornamento nella top-twenty dei prodotti figurano due golosità della Ferrero, le praline Rocher e la crema Nutella. I Rocher, lanciati sul mercato dalla multinazionale dolciaria di Alba nel 1982, occupano il 15° posto nel ranking con 15.655.128 fan sulla pagina internazionale. La Nutella, che addirittura è stata creata nel 1964, è due posizioni più sotto con 15.347.570 fan (oltrepassa i 4 milioni la sola pagina italiana). Lontanissimi i Baci Perugina che pure vantano 1.126.161 fan.
In assoluto la classifica è dominata dal padrone di casa, il brand Facebook, che ha collezionato oltre 66 milioni di “mi piace”. Segue YouTube con più di 57 milioni. Poi Coca Cola (poco meno di 42 milioni), Disney (35 milioni), Mtv (34 milioni) e Converse All Star (30 milioni). Nel ranking dei corporate brand troviamo la Ferrari al 36° posto (8.229.667 fan), Gucci al 40° (7.947.594), Dolce & Gabbana al 70° (5.336.784), Lamborghini al 106° (3.329.900), Armani al 114° (3.107.562), Prada al 186° (1.719.591).

martedì 15 maggio 2012

Affari in fumetto


Lewis Hamilton e Jenson Button, i due piloti della McLaren in Formula 1, sono stati trasformati in due supereroi per un fumetto lanciato alla vigilia del Gran Premio di Spagna. È intitolato “Benditos malvados” (potremmo tradurlo in “Benedetti masnadieri”) il cui capitolo zero è già online con un espresso invito ai lettori a proporre il titolo del prossimo episodio.
Anche il fumetto può essere un efficace strumento di comunicazione. Tom Hopkins, considerato il più grande venditore del mondo (era già milionario all’età di 27 anni e ha un record di 365 case vendute in un solo anno), ne ha sfruttato le potenzialità per una versione a strisce e nuvolette del suo più celebre manuale che è “How to Master the Art of Selling”, volume che in Italia è nel catalogo di Macrolibrarsi. Sul web è possibile scovare anche qualche “formettista”, ovvero formatori che utilizzano il fumetto.

Link:



lunedì 14 maggio 2012

Coccola & Coca Cola

Una lattina di Coca Cola in cambio di un abbraccio. La elargisce un originale distributore installato all'Università Nazionale di Singapore. L'ha ideato e realizzato la Ogilvy & Mather, agenzia di marketing internazionale.

venerdì 11 maggio 2012

Sliding doors

Per il deodorante Axe un creativo coreano ha ideato questa porta girevole. Le ragazze cambiano ma sono sempre rivolte verso il giovanotto che dorme loro accanto.

Cotto e spedito

In vista della festa della mamma, “La Cocinera” – azienda alimentare iberica del gruppo Nestlè – ha avuto la brillante idea di far pervenire a numerosissimi spagnoli residenti in altri paesi europei il loro piatto preferito preparato direttamente dalle rispettive madri. L’iniziativa, chiamata “Fiambrera Express” (il termine “fiambrera” è più o meno l’equivalente del nostro “rosticceria”), ha riscosso uno straordinario successo ed ha ottenuto un meritato risalto sui mass media. Alle madri che hanno partecipato alla promozione è stato fornito un kit che ha garantito che le vivande conservassero tepore o freschezza e i recapiti sono stati effettuati tutti entro le 48 ore. Germania e Regno Unito le destinazioni più frequenti ma qualche bocconcino è giunto perfino a Tallin in Estonia o a Cracovia in Polonia. Sommando più di 100 mila i chilometri percorsi dai “thermos viaggianti”.

LA RIFLESSIONE. Ci sono ricorrenze che si prestano particolarmente per imbastire azioni promozionali di successo e quasi costringono i mass media ad occuparsene con un ritorno infinitamente superiore anche alle più dispendiose campagne pubblicitarie. Aguzzare l’ingegno.


Stacca la spina

Mamma mormora la bambina
mentre pieni di pianto ha gli occhi
per la tua piccolina non compri mai balocchi
Mamma tu compri soltanto profumi per te



Era il 1929 quando in Italia si cominciò a canticchiare il ritornello di “Profumi e balocchi”, un motivo entrato poi nel repertorio di Nilla Pizzi, Claudio Villa, Luciano Tajoli, Milva e tanti altri. Le fa più o meno il verso “Mommy Facebook Song”, in voga da un anno negli Stati Uniti abbinata ad uno spot di una cinquantina di secondi diffuso da un’associazione che si chiama LogOff e cioè “Disconnettiti”. Si tratta di un accorato appello rivolto alle madri perché non si lascino fagocitare dal popolare social network e giochino un po’ con i loro figli. Insomma il filone è quello della cosiddetta “pubblicità progresso”. La coscienza degli americani è rimasta profondamente turbata da una tragedia consumatasi nel settembre del 2010 in Colorado quando un bimbo di 13 mesi annegò nella vasca da bagno per la colpevole negligenza della madre, che si “baloccava” sul web. La donna, Shannon Johnson, è stata condannata a 10 anni di reclusione.

giovedì 10 maggio 2012

Decollare con Facebook


Più contatti più affari. Ovvero come passare in tre giorni da 12 mila ad oltre 200 mila fans su Facebook. Un esempio pratico ci arriva dal Brasile dove una compagnia aerea privata, la Gol Airlines, ha utilizzato le bacheche del social network per ottenere un’esponenziale crescita d’immagine portando il suo brand sulla bocca di tutti. La chiave è stata il “Valentine’s flight”, un concorso ideato nell’imminenza della festa degli innamorati. Sulla pagina della Gol nei giorni immediatamente precedenti sono comparse periodicamente piantine di bordo in cui figurava un  sedile vuoto. Un post preavvisava che l’immagine della piantina stava per comparire e gli utenti collegati alla pagina venivano incoraggiati a cliccare continuamente per aggiornarla così da battere sul tempo chiunque altro fosse in linea. Il primo che riusciva ad individuare il sedile vuoto e a digitare un commento in cui era ne era indicato il numero si aggiudicava due biglietti di andata e ritorno per una destinazione a scelta fra quelle incluse nelle rotte di Gol. Ma non è finita: l’effetto moltiplicatore ha avuto un’onda lunga. Sono passati ormai quasi tre mesi dal giorno di San Valentino e i “mi piace” sulla pagina della compagnia aerea brasiliana hanno già abbondamente varcato quota 700 mila. Un risultato strepitoso. Raggiunto “riempiendo i vuoti”…

mercoledì 9 maggio 2012

Sparala grossa

Le campagne contro la guida in palese stato di ebbrezza si sono diffuse in tutto il mondo ma c’è uno spot realizzato in Messico francamente agghiacciante. Lo ha commissionato l’associazione “Convivencia sin violencia” fondata da un papà dopo che il figliolo fu massacrato da un gruppo di giovani ubriachi. In Messico si stima che circa 20 mila giovani perdono ogni anno la vita a causa dell’alcol, sia in incidenti automobilistici sia per atti di violenza, e la metà di loro ha meno di 18 anni. Il messaggio dello spot è: “Non importa il modo: se stai uccidendo i tuoi amici, stai uccidendo i tuoi amici”.

Affari a luci ed ombre

I "pannelli meridiana" di Seoul

In Italia si stima che siano già oltre 20 milioni i possessori di smartphone e, secondo una recente ricerca, un quarto di loro li ha già utilizzati per acquisti in linea. La E-Mart, la più grande catena di negozi coreana, ne ha sfruttato una delle applicazioni – la capacità di decifrare i cosiddetti codici QR – per incrementare le vendite nella fascia più critica, quella dell’ora di pranzo. A Seoul sono state installate 441 colonne dalle quali spuntano dei parallelepipedi: soltanto fra mezzogiorno e l’una, per un gioco di luci e di ombre determinato dalla posizione del sole, l’allineamento è tale da poter leggere il crittogramma del codice QR (che non è niente altro che un codice a barre bidimensionale) e accedere on line ai “Sunny sales”, fruendo di un voucher di 12 dollari di sconto per acquistare merce che viene poi direttamente recapitata a casa. La E-Mart ha esteso l’operazione a 36 punti di vendita, ha già offerto circa 12 mila voucher, aumentato del 58% il giro della clientela e del 25% il giro d’affari all’ora di pranzo.


martedì 8 maggio 2012

Ingoiatevi un rospo

 
Paese che vai pubblicità che trovi. La comunicazione d’impresa deve tenere in debito conto realtà locali e  sentimenti dei pubblici a cui si rivolge. Così la Ford per il mercato australiano ha ideato uno spot che noi troveremmo disgustoso e orripilante ma che evidentemente da quelle parti è in grado di raggiungere l’effetto desiderato: restare piacevolmente impresso. Cosa mostra? Un rospo che viene maciullato da un’auto (una Ford Falcon EcoBoost) che gli sfreccia sopra.
Che dire? Un rospo, anche se nella famosa fiaba una volta baciato si trasforma  in principe, fa decisamente ribrezzo. Ma la scena, conveniamone, è decisamente kitsch. Senonché in Australia il bavoso e velenoso rospo delle canne è una terribile minaccia e un’autentica piaga non solo per l’ecosistema ma anche per la specie umana. Per giunta è un genere d’anfibio che si moltiplica in fretta. Per combatterlo si è provato di tutto. E una delle ultime idee, che ha avuto anche un certo successo, è stata quella di sguinzagliare contro gli odiati rospi delle falangi di grosse formiche carnivore immuni al loro veleno.



Se credete nelle favole

La carta stampata non se la passa benissimo e lo confermano anche gli ultimi rilevamenti al momento disponibili: lo scorso gennaio ha segnato un nuovo arretramento per la generalità dei quotidiani, con rare eccezioni. Si salvano due testate particolarmente aggressive come Libero (vendite +2,3%) e Il Fatto Quotidiano (+1,0), perdono vistosamente Il Giornale (-15,8%) e La Gazzetta dello Sport (-11,4% l’edizione ammiraglia, quella del lunedì). Le Cassandre si sprecano. Ha sbagliato Bill Gates, che aveva previsto la morte dei quotidiani entro il ventesimo secolo. Chissà se ci ha azzeccato chi ha profetizzato che l’ultima copia del New York Times sarà venduta nel 2043 e che in Italia la fine sarà anticipata al 2027.
Intanto una favola ha risollevato le sorti dell’inglese The Guardian, che ha invertito il trend delle vendite grazie ai Tre Porcellini, protagonisti di un geniale spot andato in onda per la prima volta il 29 febbraio. La favola – di autore incerto, forse tramandata dalla tradizione orale e comunque pubblicata per la prima volta a metà Ottocento – è stata rivisitata ed attualizzata. Ed ha un finale a sorpresa. Altro che legittima difesa: i Tre Porcellini si rivelano tre sanguinari criminali, che hanno scientemente assassinato il presunto Lupo Cattivo, che un video apparso su YouTube – la prova regina – dimostra innocuo ed asmatico, perfino incapace di soffiare. Lo spot esalta il ruolo della “democrazia digitale”, che sbroglia così inconfutabilmente un caso che aveva spaccato l’opinione pubblica, divisa fra innocentisti e colpevolisti. E proprio sulla “e-democracy” The Guardian  sta puntando grosso, scommettendo sull’interazione fra giornalisti e lettori. C’è chi lo chiama “open journalism” e chi “citizen journalism”. Ma la sostanza è la stessa: la partecipazione aiuta nella ricerca della verità.

LA RIFLESSIONE. Le favole, con tutte le loro suggestioni evocative, possono davvero avere una straordinaria efficacia nel mondo della comunicazione anche d’impresa.
LO SPUNTO.  Cenerentola” e “Il Gatto con gli stivali” si prestano per essere rivisitate dai produttori di calzature. “La principessa sul pisello” e “Il fagiolo magico” da quelli di legumi. Uno snack ci starebbe bene nel cestino di Cappuccetto Rosso. E che ne dite se fosse gustosa e nutriente, anziché avvelenata, la mela di Biancaneve?

lunedì 7 maggio 2012

Storytelling per la PMI

Vi è mai capitato di dire “La mia vita sembra un film”? Beh, la storia di Patrizio Cappella e di una dinastia – per ora arrivata alla seconda generazione – di autotrasportatori di Osio Sotto, un centro di oltre 20 mila anime nell’hinterland di Bergamo, un film lo è diventato davvero e promette di essere il primo di una serie tv che andrà sul piccolo schermo l’anno venturo. Intanto a proposito di schermi è già transitato su due grandi, quelli delle sale cinematografiche. Un’anteprima in proiezione privata, ma non troppo, a Crespellano nel Bolognese. Eppoi una seconda uscita pubblica in grande stile proprio ad Osio Sotto.
Più che una fiction è un reality. Le macchine da presa hanno bussato alla porta della ACB, l’azienda Autotrasporti Cappella Bruno, offrendo uno spaccato di vita (lavorativa) vissuta. Quello dello “storytelling”, l’arte di raccontare storie, è un filone relativamente recente nell’ambito della comunicazione d’impresa ma multinazionali come Nike, Apple o Microsoft ne hanno già accortamente sfruttato le formule narrative per costruire la propria “corporate identity”. Ora ad applicarle alla piccola e media impresa ci prova l’Open Source Management, società di consulenza aziendale leader nel settore, il cui amministratore Roberto Gorini è sceso in campo in prima persona.
La puntata inaugurale del serial (“PMI, fare impresa con passione”) è stata realizzata da una troupe capeggiata da due videomaker professionali, Stefano Bisulli di Santarcangelo di Romagna e Vulmaro Doronzo di Rimini. Due personaggi di rilievo nel campo dei docu-film. Fra i loro lavori in coppia si segnala un lungometraggio del 2009 che raccontò la singolare storia di una repubblica esperantista spuntata nel ’68 al largo di Rimini, poche centinaia di metri fuori dalle acque territoriali, su una piattaforma di 400 metri quadrati. Il costruttore, un ingegnere bolognese, la proclamò stato indipendente. Un’avventura che durò 55 giorni finché l’Italia non dispose l’occupazione militare e il blocco navale. Il film si intitola “L’isola delle rose” o più correttamente, in esperanto, “Insulo della Rozoj”.

Link:
               

A letto con la squadra del cuore

Così si va a nanna coi Red Devils
Il top è una testata in pvc con l’emblema del Real Madrid. Costava originariamente 337 euro e 49 centesimi. Coi saldi di fine stagione – e dopo la cocente eliminazione dalla Champions League – si è tantino svalutata: il prezzo è stato scontato del 25%. Ora puoi acquistarla per 253 euro e 11 centesimi. A proposito, in Spagna non hanno il viziaccio tutto italiano di arrotondare per eccesso. Anche gli spicciolini, che da noi sembrano quasi finiti fuori corso (eppure un centesimo equivale alle vecchie 20 lire…), godono giustamente di una loro dignità.
A parlare di testata nel mondo del calcio magari il pensiero corre a Materazzi e Zidane. Ma qui il termine è inteso come testata del letto. Perché il merchandising del pallone ha una sua “linea notte” e ha scoperto da tempo il “business del sonno”. Così, ma è solo un esempio, puoi mettere a nanna il pupo in un giaciglio dalla livrea madridista: con 29 euro e 99 centesimi ti porti a casa copripiumino e federa con l’insegna dei “merengue” e con altri 8 euro e 99 centesimi, se la creatura così si appisola più tranquilla, puoi completare il set con un orsacchiotto.
In principio furono penne a sfera, sciarpe, cravatte e portachiavi. Oggi il merchandising del pallone è una fucina che inventa e aggiorna gadget (nella gamma sono già entrati spazzolini da denti elettrici, pendrive o webcam) con una creatività sorprendente. Inseguendo i suoi “aficionados” anche in camera da letto. Negli store di Milan, Inter o Juventus trovi trapunte singole o matrimoniali rispettivamente a 89 e a 119 euro. La parure matrimoniale due federe più lenzuolo costa 50 euro  Copripiumino e federa per letto singolo 55 euro ma le pagate di meno se siete esterofili: il Barcellona si accontenta di 29 euro e 98 centesimi, il Bayern di 44 euro e 95 centesimi, il Manchester City  offre l’uno e l’altra a 15 sterline e il Chelsea svende il tutto per 11 sterline e 24 pence. Se poi, crepi la miseria, volete far dormire i ragazzi sotto uno spettacolare baldacchino, il Manchester United ve lo propone a 44 sterline e 90 pence. Ne spendereste altri 80 per acquistare anche il lettino corredato di testata con le insegne dei Red Devils. In fatto di cuscini  il più originale lo ha in vetrina il Chelsea: somiglia a un pallone, tondo anche se naturalmente appiattito, e costa 7 sterline e 50 pence. Per chi al cuscino vuole aggiungere un plaid, compatibilmente con la fede, c’è l’accoppiata realizzata dalla Roma: ve la cavate con 58 euro.
Per pigiami e intimo infine c’è davvero l’imbarazzo della scelta con un amplissimo assortimento di modelli. Il completo boxer più t-shirt di Juve, Milan o Inter costa 28 euro. Bastano 10 euro per un perizoma da perfetta tifosa romanista. Il Bayern si è spinto più in là e ha ideato un bikini da mare: nessun problema di taglia ma un solo colore, il nero. Prezzo 29 euro e 95 centesimi.

LA RIFLESSIONE. Anche il merchandising può offrire interessanti opportunità per diffondere e affermare il brand di un’attività industriale o commerciale, traducendosi in un efficace strumento di marketing e di comunicazione aziendale. Vale la pena di pensarci. Il mercato premia le idee.

LO SPUNTO. A Pesaro c’è un’azienda, la Stllfar Italia, che dal luglio 2010 è licenziataria per i brand di Juventus, Inter, Milan, Napoli, Lazio e Roma di una linea di merchandise d’arredo che ha chiamato “La casa del cuore”.
Il link: http://www.lacasadelcuore.com/

Non diamoci del tu

Antonio Ghini, cento cose da dire
«Forse dovrei scrivere: questo libro è vecchio. Non leggetelo. È vecchio perché parla di cose che si stanno facendo oggi o si sono fatte appena ieri, mentre il cambiamento che sta filtrando nella società, con forza e tenacia, dovuto a quel simbolico sbarco degli extraterrestri, costituito dalle generazioni che sono nate e cresciute con Internet, fa sì che anche le cose di domani saranno presto superate». Debutta così "Dal detersivo alla Ferrari. Cento modi di comunicare", un volume di 304 pagine uscito all'inizio dell'anno – anche in formato e-pub – per iniziativa dell’Egea, la casa editrice della Bocconi. L’ha scritto Antonio Ghini, che per 15 anni è stato responsabile Comunicazione e rapporti con la stampa della prestigiosa casa di Maranello. Raccontando episodi vissuti in prima persona, Ghini ripercorre capitolo per capitolo – come si legge nella scheda informativa – l’iter che porta a un’efficace comunicazione, suggerendo piccoli trucchi o rivelando curiosi e divertenti segreti, oltre a fornire dati e fatti oggettivi. Protagonisti detersivi, dentifrici e schiume da barba, ma anche beni di lusso e attività di servizio, fino ad arrivare al mercato dell'auto.
Ma davvero nell’era di Facebook e del trionfo del web certi schemi e certi modelli sono del tutto obsoleti e sorpassati? In realtà – e Ghini, al di là di quanto ha scritto nella premessa, ne è consapevole – cambiano vorticosamente gli strumenti ma le idee guida sono sempre quelle. Ed esattamente gli stessi sono gli obiettivi, il primo dei quali è creare valore.
Ciò che ha fatto discutere, semmai, è il fatto che Ghini ha titolato un intero paragrafo “Non dare del tu” manifestando una spiccata preferenza per il “lei”. A chi l’ha aspramente criticato, lui ha ribattuto: «Il “tu” indiscriminato in azienda è un implicito invito alla riduzione dei valori. Il “lei” rende più efficace un richiamo e più autentico premio una lode».