Si chiama Hiroyuki Omino, ha 32 anni, da tre ha preso in mano ad Ibaraki – a nord di Tokyo – l’attività avviata dal nonno e da qualche settimana è riuscito a far parlare si sé i mass media di mezzo mondo. Grazie ad un’idea vincente in fatto di innovazione di prodotto elaborata e realizzata con l’agenzia di comunicazione I&S Bbdo.
Hiroyuki vende prevalentemente alghe, in particolare la “nori”, i cui foglietti tagliati e tostati vengono utilizzati per avvolgere e guarnire i rotoli di sushi. Il Giappone ne produce annualmente circa 11 milioni di pezzi ma il mercato dopo il disastroso terremoto e lo tsunami di un anno fa ha registrato una vistosa flessione. Come contrastare il calo della domanda? Trasformando con l’aiuto del laser quei foglietti in dei piccoli capolavori di design! Così l’Omino Seaweed Store li propone con cinque diverse incisioni: i modelli Sakura (fiori di ciliegio), Mizutama (gocce d’acqua), Asanoha (canapa), Kikkou e Kumikkou (rispettivamente guscio di tartaruga e di testuggine). E vanno a ruba: bruciato in pochi giorni l’intero stock messo in vendita al Katagami Style, un’expo in corso fino a domenica a Tokio (eppure erano offerti ad 840 yen al pezzo, all’incirca 9 euro).