In coincidenza con la “National Women's Health Week”, la settimana nazionale della salute femminile, la Sir Richard’s Company – un’azienda di Boulder nel Colorado fondata appena due anni fa – ha tappezzato New York con dei curiosi manifesti in cui compare pure una finestrella: è lo spazio vuoto per completare un’affermazione decisamente stravagante e quanto mai intima. Di che si tratta? Di dichiarare cosa non si vorrebbe mai introdurre in quella che Luciana Littizzetto ha ribattezzato la Jolanda. Già, proprio lì. Il termine inglese non ha bisogno di traduzione: la pronuncia è diversa ma la grafia è la stessa.
Il fatto è che la Sir Richard’s produce profilattici e si vanta di averne immesso sul mercato una gamma ecologica ed equosolidale. I condom Sir Richard’s sono realizzati con metodi naturali senza l’aggiunta di sostanze chimiche, comprese glicerina e caseina. E in più sono totalmente biodegradabili.

La campagna della Sir Richard’s è giocata anche su un promo-video rintracciabile su YouTube in cui una serie di giovani donne fanno sapere cosa o chi considerano “off limits”. «Ho alcune regole base su ciò che non voglio ci finisca dentro» avverte la prima delle interpellate. Nel repertorio delle risposte che seguono c’è chi ha messo al bando gli artisti di strada, i politici, i collezionisti di spade da samurai, i pasticcieri, i maghi e perfino un malcapitato barista, citato per nome (tal Jeremy del “Sancho’s”).
Utilizzando i commenti su Facebook e i “cinguettii” su Twitter, la Sir Richard’s si ripromette di stilare e condividere una sorta di “disciplinare”. In palio anche un premio per chi offrirà i contributi più signicativi: una fornitura di preservativi per un anno. Un anno? A voi quanti ne servirebbero?